Nel 1280, col quale principia questa terza delle nostre epoche, Dante aveva quindici anni; e la sua fama crebbe in guisa ch'oggi non v'è forse angolo di terra civilizzata dove non sia conosciuto. Il suo poema viene esaltato anche dagl'infiniti che non lo leggono, e da moltissimi che non possono intenderlo. Ei fu quindi tenuto più che uomo mortale; e una specie di religione per lui fa vedere meriti, i quali, esagerando la verità, impediscono il frutto che la Storia può ricavare dalle osservazioni degl'individui straordinarj della nostra specie. Un letterato Inglese, stando a lunga dimora in Toscana, leggendo infaticabilmente e visitando archivj e pubbliche librerie, compose la prima parte d'un suo nuovo commento pubblicato da poco in qua; e trovò che Dante scrisse uno de' più graziosi fra' suoi Sonetti quand'egli aveva appena nove anni d'età(20). Il dottissimo commentatore frantese un passo dell'autore dove racconta in piane parole, che quando vide Beatrice per la prima volta, era nel nono anno dell'età sua, e dopo altri nove anni compose il suo primo Sonetto per lei: vedi la narrazione di Dante nel libro notato qui a piedi(21). Era da aspettarsi che l'instancabile raccoglitore delle Curiosità letterarie nell'ultima serie correggesse lo sbaglio. Ma lo ripete; e citando le meraviglie del dotto commentatore, vi aggiunge del suo, che il Sonetto era sconosciuto fino a' dì nostri. - «The tender Sonnet free from obscurity, which he composed for Beatrice, is preserved. - There can be no longer any doubt of the story of Beatrice, but the Sonnet and the passion must be classed among curious natural phenomena.
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