Pagina (146/176)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Niuno scrisse in Italia mai nč con pił forza, nč con pił evidenza, nč con pił brevitą del Machiavelli. Il significato d'ogni suo vocabolo par che partecipi della profonditą della sua mente, e le sue frasi hanno la connessione rapida, splendida, stringente della sua logica. Inoltre aveva cuore caldo e di delicate e di generose passioni; e per quanto lo neghino molti anche a' dģ nostri, ci concederanno di dire che o essi non hanno cuore che risponda a quelle passioni, o non lo leggono in originale, o se pure lo leggono, non sanno tanto della lingua italiana da sentirne tutte le proprietą; e quest'ultima opinione a noi pare la pił verosimile. Nč lo stile del Machiavelli nč di alcuno di quella etą, nč alcuno de' Romani e de' Greci hanno quella tinta sentimentale degli scrittori moderni; - ma spesso č artefatta. Invece, chi sente naturalmente e sa scrivere, infonde in modo impercettibile un calore perpetuo ne' suoi lettori. Ma bisognano lettori che sappiano leggere, che siano nati a sentire, e che non sieno educati ad affettare di sentir troppo. L'unico difetto della lingua e dello stile del Machiavelli deriva dalla barbarie in cui trovņ il suo dialetto materno. Ben ei si studiņ di dargli tutta la dignitą che Sallustio, Cesare e Tacito avevano dato al latino, ma si studiņ ad un tempo, e con molta saviezza, di non disnaturare la lingua italiana e il dialetto fiorentino; onde talvolta, per preservarne alcune peculiaritą, cadde qua e lą in certi sgrammaticamenti, che offendono appunto perchč potevano facilmente evitarsi.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Sulla lingua italiana
Discorsi sei
di Ugo Foscolo
Istituto Editoriale Italiano
1914 pagine 176

   





Italia Machiavelli Machiavelli Romani Greci Machiavelli Sallustio Cesare Tacito