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      Chi l'avrebbe mai detto? Il cuore di colei non ha palpitato al nome del suo primo amore! ardì di turbare le ceneri di lui che le ha per la prima volta ispirato l'universale sentimento della vita. Né un solo sospiro? – ma pazzo! tu t'affliggi perché non trovi fra gli uomini quella virtù che forse, ahi! forse non è che voto nome – o necessità che si muta con le passioni e le circostanze – o prepotenza di natura in alcuni pochi individui, i quali essendo generosi e pietosi per indole, sono obbligati a guerra perpetua contro l'universalità de' mortali; – e bastasse! ma guai allorché, volere e non volere, denno pure aprir gli occhi alla luce funerea del disinganno!
      Io non ho l'anima negra; e tu il sai, mio Lorenzo; nella mia prima gioventù avrei sparso fiori su le teste di tutti i viventi: chi mi ha fatto così rigido e ombroso verso la più parte degli uomini se non la loro ipocrita crudeltà? Perdonerei tutti i torti che mi hanno fatto. Ma quando mi passa dinanzi la venerabile povertà che mentre s'affatica mostra le sue vene succhiate dalla onnipotente opulenza; e quando io vedo tanti uomini infermi, imprigionati, affamati, e tutti supplichevoli sotto il terribile flagello di certe leggi – ah no, io non mi posso rinconciliare. Io grido allora vendetta con quella turba di tapini co' quali divido il pane e le lagrime: e ardisco ridomandare in lor nome la porzione che hanno ereditato dalla Natura, madre benefica ed imparziale – la Natura? ma se ne ha fatti quali pur siamo, non è forse matrigna?


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Ultime lettere di Jacopo Ortis
di Ugo Foscolo
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