Pure! questo atto gentile verso quel disgraziato ha santificata la mia riconoscenza verso di te. Tu se' il figliuolo della mia nutrice, tu se' allevato nella mia casa; né io t'abbandonerò mai. Ma io t'amo ancor più poiché mi avvedo che il tuo stato servile avrebbe forse indurita la bella tua indole, se non ti fosse stata coltivata dalla mia tenera madre, da quella donna che con l'animo suo delicato, e co' soavi suoi modi fa cortese e amoroso tutto quello che vive in lei.
Quando fui solo, diedi a Michele quel più che ho potuto; ed esso, mentre io desinava, lo recò a quel derelitto. Appena mi sono risparmiato tanto da arrivare a Nizza dove negozierò le cambiali ch'io né banchi di Genova mi feci spedire per Tolone e Marsiglia. – Stamattina quando ei, prima di andarsene, è venuto con la sua moglie e con la sua creatura per ringraziarmi, ed io vedeva con quanto giubilo mi replicava: Senza di voi io sarei oggi andato cercando il primo spedale – io non ho avuto animo di rispondergli; ma il mio cuore dicevagli: Ora tu hai come vivere per quattro mesi – per sei – e poi? La bugiarda speranza ti guida intanto per mano, e l'ameno viale dove t'innoltri mette forse a un sentiero più disastroso. Tu cercavi il primo spedale – e t'era forse poco discosto l'asilo della fossa. Ma questo mio poco soccorso, né la sorte mi concede di ajutarti davvero, ti ridarà più vigore da sostenere di nuovo e per più tempo que' mali che già t'avevano quasi consunto e liberato per sempre. Goditi intanto del presente – ma quanti disagi hai pur dovuto durare perché questo tuo stato, che a molti pure sarebbe affannoso, a te paja sì lieto!
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