Questo amico tuo ha sempre davanti un cadavere. – Ho fatto quanto io doveva; quella famiglia è da quel giorno men povera – ma il padre loro rivive più?
In uno di que' giorni del mio forsennato dolore, son oggimai dieci mesi, io cavalcando mi dilungai molte miglia. Era la sera; io vedeva sorgere un tempo nero, e tornando affrettavami: il cavallo divorava la via, e nondimeno i miei sproni lo insanguinavano; e gli abbandonai tutte le briglie sul collo, invocando quasi ch'ei rovinasse e si seppellisse con me. Entrando in un viale tutto alberi, stretto, lunghissimo, vidi una persona – ripresi le briglie; ma il cavallo più s'irritava e più impetuosamente lanciavasi. – Tienti a sinistra, gridai, a sinistra! Quello sfortunato m'intese; corse a sinistra; ma sentendo più imminente lo scalpito, e in quello stretto sentiero credendosi addosso il cavallo, ritornava sgomentato a diritta, e fu investito, rovesciato, e le zampe gli frantumarono le cervella. In quel violento urto il cavallo stramazzò, balzandomi di sella più passi. Perché rimasi vivo ed illeso? – Corsi ove intendeva un lamento di moribondo: l'uomo agonizzava boccone in una palude di sangue: lo scossi: non aveva né voce né sentimento; dopo minuti spirò. Tornai a casa. Quella notte fu anche burrascosa per tutta la Natura; la grandine desolò le campagne; le folgori arsero molti alberi, e il turbine fracassò la cappella di un crocefisso: ed io uscii a perdermi tutta la notte per le montagne con le vesti e l'anima insanguinata, cercando in quello sterminio la pena della mia colpa.
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Tienti Corsi Natura
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