Pagina (148/175)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Allora Jacopo, come per rassicurarlo, lo guardò in viso con aria lieta insieme e tranquilla; e dopo breve silenzio, gli citò sorridendo quel passo del Petrarca:
      Non so; ma forseTu starai in terra senza me gran tempo.
      Ridottosi a casa su l'imbrunire, si chiuse; né comparì fuori di stanza che la mattina seguente assai tardi. Porrò qui alcuni frammenti ch'io credo di quella notte, quantunque io non sappia assegnare veramente l'ora in cui furono scritti.
      “Viltà? – Or tu che gridi viltà non se' uno di quegl'infiniti mortali che infingardi guardano le loro catene, e non osano piangere, e baciano la mano che li flagella? Che è mai l'uomo? il coraggio fu sempre dominatore dell'universo perché tutto è debolezza e paura.
      Tu m'imputi di viltà, e ti vendi intanto l'anima e l'onore.
      Vieni; mirami agonizzare boccheggiando nel mio sangue: non tremi tu? or chi è il vile? ma trammi questo coltello dal petto – impugnalo; e di' a te stesso: Dovrò vivere eterno? Dolore sommo forte, ma breve e generoso. Chi sa! la fortuna ti prepara una morte più dolorosa e più infame. Confessa. Or che tu tieni quell'arma appuntata deliberatamente sovra il tuo cuore, non ti senti forse capace di ogni alta impresa, e non ti vedi libero padrone de' tuoi tiranni?”
      Mezzanotte
      “Contemplo la campagna: guarda che notte serena e pacifica! Ecco la Luna che sorge dietro la montagna. – O Luna! amica Luna. Mandi ora tu forse su la faccia di Teresa un patetico raggio simile a questo che tu diffondi nell'anima mia? Ti ho sempre salutata mentre apparivi a consolare la muta solitudine della Terra: più volte uscendo dalla casa di Teresa ho parlato con te, e tu eri testimonio de' miei delirj: questi occhi molli di lagrime più volte accompagnata in grembo alle nubi che ti ascondevano: ti hanno cercata nelle notti cieche della tua luce.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Ultime lettere di Jacopo Ortis
di Ugo Foscolo
pagine 175

   





Jacopo Petrarca Viltà Dovrò Contemplo Luna O Luna Luna Teresa Terra Teresa