Tu sola sei degna di compiangerla e di consolarla. Chi le resta più se tu l'abbandoni? Nel suo dolore, in tutte le sue sventure, nelle infermità della sua vecchiaja ricordati sempre ch'essa è mia madre.
A mezzanotte suonata si partì per le poste da' colli Euganei: e arrivato su la marina alle 8 del giorno, si fe' traghettare da una gondola a Venezia sino alla sua casa. Quand'io vi giunsi lo trovai addormentato sopra un sofà e di un sonno tranquillo. Come fu desto, mi pregò perché io spicciassi alcune sue faccende, e saldassi un suo debito a certo librajo. Non posso, mi diss'egli, trattenermi qui che tutt'oggi.
Benché fossero quasi due anni ch'io nol vedeva, la sua fisionomia non mi parve tanto alterata quant'io m'aspettava; ma poi m'accorsi che andava lento e come strascinandosi; la sua voce, un tempo pronta e maschia, usciva a fatica e dal petto profondo. Sforzavasi nondimeno di discorrere; e rispondendo a sua madre intorno al suo viaggio, sorridea spesso di un mesto sorriso tutto suo: ma avea un'aria circospetta, insolita in lui. Avendogli io detto che certi suoi amici sarebbero venuti quel dì a salutarlo, rispose, che non vorrebbe rivedere anima nata; anzi scese egli stesso ad avvertire alla porta perché si dicesse ch'ei non accoglierebbe visite. E risalendo mi disse; Spesso ho pensato di non dare né a te né a mia madre tanto dolore; ma io avevo pur obbligo e anche bisogno di rivedervi – e questo, credimi, è l'esperimento più forte del mio coraggio.
Poche ore prima di sera, si alzò, come per partire; ma non gli sofferiva il cuore di dirlo.
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Euganei Venezia
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