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      E allora, se non riesce a “sublimarsi” in opere d'arte, risultati scientifici, realizzazioni tecnologiche, educative o umanitarie, e se, d'altra parte, gli ostacoli che incontra sono massicci e impermeabili a qualsiasi deviazione sostitutiva, la spinta dell'istinto si trasforma in volontà di distruzione e di autodistruzione.
     
     
      8. I due “grandi ribelli”: Alfred Adler e Carl Gustav Jung
     
      Nel 1910 nacque la Società internazionale di psicoanalisi, il cui primo presidente fu Carl Gustav Jung. Nel frattempo la Psicoanalisi trovava nuovi campi di feconde applicazioni. Th. Reik e l'etnologo G. Roheim sviluppavano le tesi contenute nel lavoro di Freud Totem e Tabù. Otto Rank faceva della mitologia l'oggetto dei suoi studi. Il pastore protestante O. Pfister, di Zurigo, il quale - dice Freud - “trovò conciliabile la psicoanalisi con una forma sublimata di religiosità”, applicò la psicoanalisi alla pedagogia. I successi, dunque, non mancavano. Ma, insieme a questi, arrivarono anche quelle prime clamorose scissioni che dovevano rompere in maniera decisiva l'uniformità della prospettiva freudiana. La prima scissione si ebbe nel 1911 con Alfred Adler (I870-1937), il fondatore della Psicologia individuale. Per Adler, in ogni fase del suo sviluppo, “l'individuo è guidato dal desiderio di una superiorità, di una ricerca di somiglianza divina, dalla fede nel suo potere psichico particolare”. La dinamica dello sviluppo dell'individuo si snoda all'interno di un dissidio tra il “complesso di inferiorità” che si scatena davanti ai compiti da risolvere e di fronte alla competizione con gli altri e la volontà di affermare la propria potenza.


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Aforismi e pensieri
di Sigmund Freud
pagine 120

   





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