Solo con lo studio del patologico si arriva a comprendere il normale.
Da sempre si conoscevano molte cose sull'influsso della psiche sul corpo, ma solo ora queste acquistavano il giusto rilievo. La cosiddetta “espressione dei moti d'animo” costituisce l'esempio più comune di azione della psiche sul corpo, e si può osservare regolarmente e in tutti. La tensione ed il rilassamento dei muscoli facciali, l'adattamento degli occhi, l'afflusso del sangue alla pelle, la sollecitazione impressa all apparato vocale, la disposizione delle membra, specie delle mani, rivelano quasi tutti gli stati psichici di un uomo.
In genere i profani tengono in poco conto i dolori provocati dall'immaginazione, al contrario di quanto fanno per quelli provocati da ferita, malattia o infezione. Ma ciò è palesemente ingiusto; qualunque sia la loro causa, sia pure l'immaginazione, non per questo i dolori sono meno veri e meno intensi.
Così come si provocano o si esagerano i dolori dando loro importanza nello stesso modo questi scompaiono quando se ne distoglie l'attenzione.
È lecito pensare che la volontà di guarire o il desiderio di morire non siano irrilevanti per l'esito di casi gravi ed incerti di malattia.
L'attesa speranzosa e fiduciosa, costituisce una forza attiva che dobbiamo senz'altro tenere in considerazione in tutti i nostri tentativi di terapia e guarigione.
Non c'è alcun bisogno di tirare in ballo altre forze che non siano psichiche per spiegare le guarigioni miracolose.
In tutti i tempi ci sono cure alla moda, medici alla moda, soprattutto nell'alta società nella quale il desiderio di superarsi vicendevolmente e di imitare i membri più in vista costituiscono potentissime forze motrici psichiche.
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