L'attuale trattamento della nevrastenia - così come viene applicato negli stabilimenti idroterapici - si propone di migliorare le condizioni nervose per mezzo di due fattori: proteggendo il paziente e rinvigorendolo. Secondo la mia esperienza, è quanto mai opportuno che i direttori medici di tali stabilimenti si rendano ben conto che trattano non con vittime della civiltà o dell'ereditarietà, ma - sit venia verbo - con persone minorate nella sessualità.
Oggi non possediamo alcun metodo di prevenzione del concepimento che sia tale da soddisfare ogni legittima esigenza - cioè, che sia certo e comodo, che non diminuisca la sensazione del piacere durante il coito e che non ferisca la sensibilità della donna. Questo pone ai medici un compito pratico alla cui soluzione potranno dedicare le loro energie non senza soddisfazione. Chiunque colmi questa lacuna della tecnica medica preserverà la gioia di vivere e conserverà la salute di innumerevoli persone, sebbene, per la verità, darà anche l'avvio a un mutamento drastico delle nostre condizioni sociali.
Nella mia esperienza ho visto che i bambini sono capaci di ogni attività sessuale psichica e molti anche di attività sessuali somatiche.
Le psiconevrosi, come genere di malattia, non sono affatto malattie lievi. Una volta insorto l'isterismo, nessuno può predire quando finirà. Noi in gran misura ci consoliamo con la vana profezia che “un giorno improvvisamente sparirà”. La guarigione molto spesso risulta essere semplicemente un accordo sulla tolleranza reciproca tra la parte malata dei paziente e la parte sana; è il risultato di un sintomo di una fobia.
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