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      Kant dice in un punto: “Il pazzo è un sognatore sveglio”. Krauss dichiara che “la pazzia è un sogno sognato mentre i sensi sono svegli”. Schopenhauer chiama i sogni una breve follia e la follia un lungo sogno. Hagen descrive il delirio come vita onirica prodotta non dal sonno ma da malattia. Wundt scrive: “Noi stessi, in realtà, possiamo sperimentare nei sogni quasi tutti quei fenomeni che si verificano nei manicomi”.
     
      L'indiscutibile analogia tra i sogni e la follia, così come si estende ai dettagli in particolare, è uno dei più potenti sostegni della teoria medica della vita onirica, che considera il sognare come un inutile processo disturbatore e come l'espressione di un'attività ridotta dalla mente. Tuttavia non ci si deve aspettare che troveremo la definitiva spiegazione dei sogni partendo dai disturbi psichici; infatti è generalmente riconosciuto l'insoddisfacente stato della nostra conoscenza riguardo all'origine di questi ultimi. È abbastanza probabile, al contrario, che un cambiamento di atteggiamento riguardo ai sogni influenzerà nello stesso tempo le nostre opinioni sul meccanismo interno dei disordini mentali, e che lavoreremo per la spiegazione delle psicosi mentre stiamo cercando di chiarire il mistero dei sogni.
     
      L'avversione ad imparare qualcosa di nuovo [...] è caratteristica degli uomini di scienza. Con parole ironiche Anatole France dice: “Les savants ne sont pas curieux” [“I saggi non sono curiosi”].
     
      Ciò che Schiller descrive come un allentamento della sorveglianza alle porte della ragione, cioè l'atteggiamento di autosservazione priva di critica, non è affatto difficile.


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Aforismi e pensieri
di Sigmund Freud
pagine 120

   





Anatole France Les Schiller