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      Altre volte, quando il mio Io appare nel sogno, la circostanza in cui appare può farmi capire che c'è qualche altra persona nascosta dietro di me per identificazione. In tal caso il sogno dovrebbe ammonirmi di trasferire su me stesso, durante l'interpretazione, l'elemento comune nascosto, che si riferisce a quella persona. Ci sono dei sogni in cui il mio Io appare insieme ad altre persone, che, quando si risolve l'identificazione, risultano essere di nuovo il mio Io. Grazie a queste identificazioni dovrei quindi essere in grado di portare il mio lo a contatto con determinate idee la cui accettazione è stata proibita dalla censura. Quindi il mio lo può essere rappresentato in un sogno parecchie volte, ora direttamente, ora mediante la identificazione con persone estranee.
     
      Molto spesso l'inversione viene impiegata proprio nei sogni che sorgono da impulsi omosessuali repressi.
     
      I commenti su un sogno, o le osservazioni apparentemente ingenue, spesso servono a mascherare una parte di quanto si è sognato nella maniera più sottile; ma in realtà la tradiscono.
     
      In qualsiasi lingua i termini concreti, a causa della storia del loro sviluppo, sono più ricchi di associazione dei termini concettuali.
     
      Le parole, poiché sono i centri di collegamento di numerose idee, possono considerarsi come predestinate all'ambiguità; e le nevrosi (per esempio, le ossessioni e le fobie), non meno dei sogni, si servono spudoratamente dei vantaggi offerti dalle parole a scopo di condensazione e mascheramento.
     
      Nell'interpretazione di qualsiasi elemento del sogno in genere è dubbio: a. se esso vada preso in senso positivo o negativo (come relazione antitetica); b. se debba essere interpretato storicamente (come un ricordo); c. o simbolicamente, o d. se la sua interpretazione debba dipendere dall'espressione verbale.


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Aforismi e pensieri
di Sigmund Freud
pagine 120