Dobbiamo osservare che spessissimo gli aristocratici deformano i nomi dei loro medici, dal che si può dedurre che, in fondo, nonostante la cortesia che ostentano nei loro riguardi, in qualche modo li disprezzano.
Il lapsus non ha alcun bisogno di essere facilitato dalla rassomiglianza fonetica e [...] può essere provocato da rapporti inconsci di natura esclusivamente psichica.
La sostituzione di ciò che si vorrebbe dire con il suo contrario è determinata dalla autocritica, da un'intima opposizione contro le parole che ci si propone di pronunciare. Ci si accorge allora con meraviglia che il tenore di un'affermazione, di una assicurazione, di una protesta, contraddice nettamente all'intenzione verbale e che il lapsus mette a nudo l'assenza di una sincerità profonda.
L'ilarità e lo scherno che i lapsus linguae provocano in circostanze importanti sono una conferma contro l'opinione generalmente ammessa per cui questi lapsus sarebbero errori puri e semplici, senza altro significato psicologico.
La perturbazione del linguaggio sta ad indicare un conflitto interiore. Io escludo che qualcuno possa commettere un lapsus nel corso di una udienza davanti a Sua Maestà, durante un'ardente dichiarazione d'amore o davanti ai giurati, mentre si è impegnati a difendere il proprio onore, il proprio nome, insomma in tutti quei casi in cui si partecipa totalmente a ciò che si dice.
Un modo di scrivere chiaro e piano dimostra che l'autore è d'accordo con se stesso, mentre frasi contorte ed artificiose ci si presentano, senza tema di errore, come espressione di idee complicate, poco chiare, esposte senza convinzione, come appesantite dall'autocritica dell'autore.
| |
Sua Maestà
|