Le meno repellenti delle cosiddette perversioni sessuali sono molto diffuse a livello di massa, come sanno tutti, eccetto i medici che scrivono sull'argomento (e forse dovrei dire che lo sanno anche loro, ma al momento di prendere la penna in mano mettono la massima attenzione nel dimenticarsene).
Il “no” di un paziente, dopo che per la prima volta si è presentato alla sua percezione cosciente il contenuto di un pensiero rimosso, non è altro che una conferma dell'esistenza della rimozione e della sua saldezza; agisce, insomma, come una spia della forza che la rimozione esercita. Se questo “no”, invece di essere considerato come l'espressione di un giudizio imparziale (del quale, tra l'altro, il paziente è incapace), viene ignorato e il lavoro continua, appare presto chiaro che il “no” iniziale significa in realtà l'atteso “sì”.
Un sogno con un'origine normale sta, per così dire, su due gambe, una delle quali poggia sulla causa principale, quella che lo suscita al presente, e l'altra su certi eventi particolarmente significativi dell'infanzia.
Chi ha occhi ed orecchie può facilmente convincersi che nessun mortale può tenere un segreto: se le sue labbra tacciono, egli chiacchiera con la punta delle dita; il tradimento dei suoi segreti defluisce da tutti i suoi pori. Ecco perché lo si può rendere complice dello scopo di rendere consci i più occulti recessi della sua mente.
La soddisfazione sessuale è senza dubbio il miglior soporifico, e quasi sempre l'insonnia è dovuta alla mancanza di soddisfazione.
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