Il senso di colpa dei nevrotici ossessivi trova una corrispondenza nelle proteste delle persone devote che si sentono nel loro intimo miserabili peccatori, e le pie pratiche (preghiere, invocazioni, ecc.) che tali persone fanno precedere ad ogni azione quotidiana, e più ancora ogni impresa fuori dell'usato, e che sembrano possedere il valore di provvedimenti difensivi o protettivi.
La formazione di una religione sembra poggiare sulla repressione e sulla rinuncia a certi impulsi istintuali. Questi, però, non sono soltanto componenti della pulsione sessuale, come nelle nevrosi: si tratta di pulsioni egoistiche, socialmente dannose, che pure, di solito, non sono esenti da elementi sessuali. In fin dei conti, un senso di colpa conseguente a una continua tentazione, e un'aspettativa angosciosa sotto la forma di timore della punizione divina ci erano noti nel campo religioso ben prima che in quello delle nevrosi.
Se la curiosità del bambino troverà adeguata soddisfazione a ciascun livello di apprendimento, non diventerà mai eccessiva. Dunque, il fanciullo dovrebbe ricevere una istruzione sui fatti specifici della sessualità umana, con un cenno al suo significato sociale, al termine delle scuole elementari, prima di cominciare le medie, vale a dire prima del compimento del decimo anno di età. Il periodo più adatto per l'istruzione del fanciullo sugli obblighi morali connessi alla soddisfazione materiale dell'istinto, è il tempo della cresima, quando ormai egli ha raggiunto una piena comprensione di tutti i fatti fisici.
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