Può anche essere che disturbi nervosi di grado leggero siano superati dal paziente senza aiuti esterni, ma questo non potrà mai accadere con una nevrosi, elemento estraneo all'Io che si impone ad esso con la violenza. Per vincerla si rende necessario l'intervento di un'altra persona, così che una nevrosi è curabile entro i limiti in cui tale intervento è possibile.
Nei soggetti che, più tardi, diverranno omosessuali, osserviamo, durante l'infanzia, quella stessa preponderanza della regione genitale (e del pene in particolar modo) che si osserva anche nei normali.
Anzi il destino dell'omosessuale è proprio segnato dall'elevato apprezzamento che ha per l'organo maschile. Nella fanciullezza egli sceglie le donne quale oggetto sessuale, in quanto presume che anch'esse possiedano quella che, per lui, è una parte indispensabile del corpo. Allorché si convince che le donne lo hanno ingannato sotto questo aspetto, non può più accettarle come oggetto sessuale. Chiunque lo attragga al rapporto sessuale non può essere sprovvisto di pene, per cui, se le circostanze sono favorevoli, fisserà la sua libido sulla “donna col pene”, vale a dire su un giovane uomo dall'aspetto femminile.
La vita emotiva di un uomo si compone di coppie di opposti. Infatti, se così non fosse, forse le rimozioni e le nevrosi non esisterebbero. Nell'adulto i contrasti affettivi non sono mai coscienti contemporaneamente, tranne che nell'impeto della passione.
Abitualmente gli opposti continuano a reprimersi a vicenda alternativamente, finché uno dei due non riesce a nascondere definitivamente l'altro.
| |
|