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      L'individuo si ammala allorché, a causa di ostacoli esterni o per mancanza interiore di adattamento, gli viene negato il soddisfacimento dei bisogni erotici nel mondo reale.
      Vediamo che egli si rifugia allora nella malattia, in modo da trovarsi un soddisfacimento sostitutivo di quanto gli è stato negato.
     
      L'uomo energico, l'uomo di successo, è colui che riesce, a forza di lavoro, a trasformare in realtà le sue fantasie di desiderio.
     
      La nevrosi è oggi dunque quel che era in altri tempi il convento, in cui solevano trovare rifugio tutti i delusi della vita e tutti coloro che si sentivano troppo deboli per affrontarla.
     
      I nevrotici si ammalano degli stessi complessi contro cui lottiamo noi sani.
     
      La psicoanalisi [...] può avanzare le stesse pretese della chirurgia; solo l'aumento della sofferenza che si verifica nel paziente in corso di trattamento è di gran lunga migliore di quello che gli infligge il chirurgo, e particolarmente trascurabile di fronte ai dolori di una malattia grave.
     
      Chi da bambino desidera la madre, non può non volersi mettere al posto del padre, non può non identificarsi con lui nella sua fantasia e più tardi non può non farsi uno scopo nella vita di riuscire a superarlo.
     
      L'adulto ricorda la propria infanzia come un periodo felice, in cui godeva del presente e guardava al futuro senza desideri. Per questo motivo egli invidia i bambini. Ma se i bambini fossero in grado di darci delle informazioni ci racconterebbero probabilmente una storia diversa. Sembra che l'infanzia non sia il beato idillio in cui la deformiamo retrospettivamente, e che anzi i bambini siano tormentati attraverso gli anni dell'infanzia dal desiderio di diventare grandi e di fare quello che fanno gli adulti.


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Aforismi e pensieri
di Sigmund Freud
pagine 120