La psicoanalisi è più adatta di qualsiasi altro sistema a far apprendere la psicologia allo studente di medicina.
Il lavoro della psicoanalisi richiama alla mente la similitudine con l'analisi chimica, ma ricorda altrettanto bene l'intervento del chirurgo, le manovre dell'ortopedico o l'influenza dell'educatore.
In generale, l'impresa di convertire un omosessuale totale in un eterosessuale non presenta maggiori possibilità di riuscita del procedimento inverso, solo che questo non si tenta mai per buone ragioni pratiche.
Non spetta alla psicoanalisi risolvere il problema dell'omosessualità. Essa deve accontentarsi di rivelare i meccanismi psichici responsabili della scelta oggettuale e di individuare i sentieri che da essi vanno alle disposizioni istintuali.
Solo i credenti, che pretendono che la scienza diventi il surrogato del catechismo a cui hanno rinunciato, possono biasimare il ricercatore che perfeziona o addirittura modifica le sue concezioni.
La contrapposizione tra la psicologia individuale e quella sociale o collettiva si rivela, quando la si consideri più attentamente, ben meno profonda di quanto non appaia a prima vista.
Tra lo stato amoroso e l'ipnosi non c'è una gran distanza. I punti di rassomiglianza sono evidenti. Nei confronti dell'ipnotizzatore si dimostra la stessa umiltà nella sottomissione, lo stesso abbandono, la stessa mancanza di senso critico che nei confronti della persona amata. Si osserva la stessa rinuncia ad ogni iniziativa personale; indubbiamente l'ipnotizzatore ha preso il posto dell'ideale dell'Io. Solo, nell'ipnosi tutte queste caratteristiche si presentano con più chiarezza ed un maggiore rilievo, di modo che sembrerebbe più opportuno spiegare lo stato amoroso con l'ipnosi che viceversa.
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