E certo non si potea che con uno stile solare, & aureo abbozzar una luce così pura, & Orientale come la di lui Santità radiante, che sull'Ecclitica dell'Eternità fiammeggiando rifolgora.
Il mio FRANCESCO dunque è stato il Dedalo della mia penna d'Icaro, la quale più volte, benché si sia così sollevata, all'ardore della di lui Carità portentosa è caduta meco in un mare di confusione. Egli è stato l'Apollo della mia Musa, e se vivendo mortale non ricusò di cantar con ispiritualissimo metro sulla Passione del Redentore, sì come ne fanno fede le di lui divotissime Compositioni, che imperlate dalle di lui lagrime, e vergate dal candor del di lui inchiostro, si conservano pretiose nella Biblioteca del Re de' Galli: io so bene, che dovendo effigiarlo tanto consimbolo al Crocifisso, ha spirato al mio petto Celesti ardori, e dalla cenere della mia pallida Dicitura ha fatto prorompere purpureggianti scintille.
Corrono già quattr'anni, ch'io tengo questo Componimento sotto la penna, e mi è convenuto stancar l'impatienza di tanti, che lo sospirano, perché dipingendo un Alessandro di Santità, dovea portarmi da Apelle, non da Protogene: Così ho ritoccata ogni linea con accuratezza guardinga; e se non mi è riuscito di formar'in prospetto il Ritratto del mio Santo, ho procurato almeno d'effigiarlo in profilo, [xiii] e mostrarmi Apelle, se non se nell'illuminar la pittura, nel farla almeno spiccar con l'ombre, ottemperando con queste così gran luce per renderla delicatamente visibile. Io posso dir senza fasto, perché ho adempiuto il mio debito, che per esprimere i Fasti di FRANCESCO sulla pietra piana della mia mente col mio cuor di macigno ho stemprati i colori, colti nella minera del mio Ingegno, e divelti dalle vene più cupe del mio sotterraneo sapere.
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