Dal Sangue il nodrimento, se sei famelico: dall'Acqua la bevanda, se sei assetato.
Deh ricovrati all'ombra della Croce, più, che del Potente, poiché là sotto si raccoglie la Mirra, onde ti preservi da' Vermini, che ti rodono; e non imputridischi nelle miserie, che ti sepelliscono. Là troverai l'Inferno imbrigliato, & avvinto quel Cerbero, che non può morderti dove fu vinto. Sotto il Vessillo del Dio degli Eserciti non puoi attendere che Vittorie. Se delle spine del Crocifisso ti formi una Siepe al Cuore, non dubbitar, che v'entri il Serpente antico per infestarti. Col Fiele del Redentore puoi raddolcir'il tuo Spirito amareggiato. Con que' Chiodi, che fissarono la nostra Felicità, poi crocifiggere il Mondo, che ti rende infelice. Con quella Lancia, che ti percosse morta la Vita, puoi Vincitore trafiggere viva la Morte.
Questo Mondo è un Egeo senza Porti: Dunque verso il Cielo spiega le vele sulla Navicella del tuo Corpo debole, poiché non ponno mancarti i Corredi delle Virtù vigorose: E già, che la Salma, che porti, è l'Alma, che spiri, riscattata col valsente di un Dio, spirato per darti spirito, e spirante, accioché tu respiri, non paventar i Turbini, che ti turbano: non ti [11] sbalzino i soffi, che malignosi ti spingono: non t'inhorridiscano le Orche, ad ingoiarti anhelanti: non ti dian pena le Seccagne insidiose: non ti assopiscano le infide Sirene: non ti spaventino gli Euri minaci. Dirizza la Proda a quella Tramontana, che non tramonta se non solo a chi passa sotto la Zona Torrida della Carne, e si allontana dall'Equatore dello Spirito.
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