In quel vasto cranio meditai un Cielo stabile, non perché mancasse d'intelligenza, ma perché nell'intrepidezza fu senza trepidatione più fermo del Fermamento. Io vidi bene, che Madalena fu donna di così gran testa, che in essa portò tutto il Paradiso; e notai con le inumidite palpebre arsiccia bensì la fronte dal giro di tanti Soli, aduste le gote dal corso di tanti Secoli; ma in quella sola parte, su cui strisciarono con dolcissima rispinta le dita Onnipotenti del Salvatore, rampollar'ancora rosata, e fresca la carne, che forma una Galassia stellante in quell'Ecclitica luminosa, che premuta dal Sol del Sole ancora sfolgoreggianti spande i suoi lampi. Bacciai con ferventi, ma riverentissime labbra quel braccio robusto, che resse quelle Colonne vitali, sotto le quali, perché vi si curvano i Serafini, vi s'incurvò la Madalena, e mi avisai nel ravvisarlo così smisurato, che la grand'Heroina di Madalo (che di Madalo? Dell'Universo) era alla lettera quella Dama forte, che roboravit brachium suum; riflettendo pure, ch'ella così efficace sovviene a chiunque l'implora per haver le [32] braccia sì lunghe. Ammirai con riverentiale stupore ristretti dentro a cristallina custodia que' capelli felici, che per haver tocca la vera pietra filosofale, all'hor che tersero a Christo i piedi, ad onta del tempo, che inrugina, e consuma gli acciari, si conservano d'oro. Chioma, fulgida chioma, che merita d'esser inghirlandata degli Stelleggianti Piropi, che ingemmano il Serto favoloso di un'Arianna, poiché quella più assai splendente della chioma di Berenice sognata formò velo al Sole Divino, & in contrasegno di ciò ancora spruzza raggi pretiosi.
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