Tutti questi grandi, ch'appiccioliti metto in prospetto co' tratti fugaci della mia penna stridente, son più che valevoli, o mio Fedele, a stender sicura tutela sopra il tuo essere bersagliato da malignosi disastri, perché [39] quelli son Astri, alla comparsa de' quali cessano le procelle più turbinose, e tramontano i più funesti Orioni.
Hai tu bisogno d'intrepidi, che ti difendano? Eccoti pronti quanti Martiri tanti Marti, che si possono senza ingrandimento appellar Gradivi, perché graduati nella militia celeste sono gli officiali del Dio degli Eserciti, e degli Eserciti di Dio; e fra questi uno STEFANO dalle pietre ingemmato, che co' suoi sassi t'innalza un'argine contro ai torrenti torbidamente gonfiati dalle disgratie innondanti: Egli, che morendo aprì con le occhiate i Cieli a' suoi prieghi, molto meglio hor, che vive, potrà spalancarli co' suoi prieghi a' tuoi voti. E se annagrammatizato il nome coronato di STEFANO PROTOMARTIRE, senza licenza esprime SANTO MORTO FRA PIETRE, glorificata la di lui anima, senza l'ombra di un neo rappresenta un Santo vivo fra le delitie immortali, e più intrepido che mai fosse a far petto di scoglio per tuo riparo ai turbini delle sventure, altretanto pronto a pregar per gli amici tuoi, quanto fu facile ad orar per i suoi nemici. Ecco un IGNATIO, che formento di Christo fu macinato dalle mole de' Leoni per divenire pane fiorito nella mensa Celeste: come pane non mancherà di sfamare il tuo digiuno anelante; e di fortificare il tuo cuore debilitato.
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