A dinotar, che nella di lui Genitura hebbe il Ciel, se non tutta, la miglior parte, Angioli Paraninfi si udirono armoneggiare alla di lui Culla mottetti arguti. Emulò di essi col viso Angelico le arie sovrane: ben degno, per essere Giglio all'Anima, come Rosa nel Volto, che sopra di lui si posassero le Api del Paradiso.
Sin da Bambino cominciò, qual Hercole, a schiacciar le creste a' Serpenti infernali; & appena con tenera, e tremula mano sopra il suo petto spiegò l'Augustissima Croce, che piegò il collo humil', e riverente, già di Christo seguace, a portarla sopra il suo dorso. L'hebbe nel cuore [68] all'istante medesimo, che gli penetrò nell'Idea, e negli occhi non men, che dell'Intelletto del Corpo, percosso in uno di essi da doloroso Appostèma; ma ne ricovrò la salute all'intercessione di quel Francesco, del quale doveva essere la Pupilla, sicome ne fu, con questa seconda gratia Dono addoppiato.
Fanciullo fu tutto Senno, tutto Pietà, tutto viscere, gittando le fondamenta incrollabili del profondo Timor di Dio, Base fermissima della verace Sapienza, per ergervi sopra l'eccelsa Machina di quella Scienza Mistica, che solo si legge nelle membrane del Crocifisso, Libro aperto di Vita, & Indice infallibile di tutta la Perfettione.
Entrato nell'Anno Dodecimo cominciò ad uscir affatto del Mondo, in cui non si era insinuato, che sol col piede. Benché coperto di cenere nell'Habito Votivo di que' Minori, che son co' Fatti Maggiori de' Grandi, spettabile alla serietà de' Costumi puri, nella Città di S. Marco si fe' conoscere un Lioncino, nato coll'ardor nelle fibre a far gelare di spavento l'Inferno.
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