Corrano i numerosi Zoppi, a' quali Egli diede il moto, a publicarne retti, come divennero Essi, gli Encomij. Parlino tanti Languidi Agonizzanti, che respiraro spiranti allo Spirito di FRANCESCO sospiroso al Cielo, per prolungare ad Essi la Vita. Né sieno ingrate le Città intere, che furono liberate da contagiosa influenza, o colla di lui presenza, o col di lui Merito, a protestargliene l'obligo eterno.
Irracontabili per la moltitudine mi si [83] oggettano i Monchi, e gli Storpiati, che rassettati dalla di lui giusta Virtù, con una virtuosa giustezza, liberati non men dalla pena, che dal deriso, si proportionarono più, che le Figure Rettoriche a celebrarlo.
Solo, fra molti, espongo alla vista di tutti uno svisato Carname, massa indigesta di Mortalità mostruosa: Bambo infelice, dirò più tosto Orsaccino informe, a cui distinse FRANCESCO il volto colle sue dita, e colla sua Saliva (poiché la di lui bocca succhiava i Miracoli dal Costato del Crocifisso, Fonte di Vita) gli diè l'humana sembianza, in ciò somiglievole a Dio, mentre formò un Huomo ad imagine di sé stesso.
Fra tanti da FRANCESCO, in più parti, risuscitati, e dalle Tombe rivocati agli Altari, anche di lassù dove Glorioso passeggia su gli Astri, metto solo in prospetto quel Giovine, infaustamente caduto in Paula dal sommo di un alto tetto, alle cui membra lacere, e fredde, congiungendo le sue dalla Penitenza sdrucite, e dalla Caritade accese, restituì, novello Eliseo, l'Anima separata.
Oh Spoglie rapite alla Parca da un Parco, Trofei di Morte cangiati in Trionfi di Vita, meglio col Silentio divoto, che colla Facondia confusa vi concepisco, ed ammiro!
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