Al passar di FRANCESCO per Genova, la Religiosa, la Fedele, la Bella, la Maestosa, la Modesta Reina del Mare Ligustico, la benedice colla presenza, assicurandola di quella Libertà, che le havea già predetta Vaticinante, col metter su quelle sponde il suo piede. Ivi col suo Pijssimo Genio tanto della Croce invaghito, vedendola in quel Serenissimo Cielo porporeggiare, splendente fra i Grifi alati, che la riportarono in Gerusalemme col possentissimo loro aiuto Vittoriosa, applaude a quella gran Città, che come da Giano fabbricata, o denominata si può dir, c'habbia addoppiat'i lumi; e per esser fondata più, che sugli Scogli, sopra le Leggi Divine, & Humane, non può mai soggiacere a cadute. Si compiace il Giusto nella sua brieve dimora di osservar quell'Augusta Republica, Saggia Moderatrice in ogni tempo de' suoi fedelissimi Sudditi; Così retta nel suo Governo, tanto Cattolico, quanto Politico, che non havendo mai separata dalla Pietà la Giustitia, può servir'ad ogni Sovrano da Prudentissima Idea, e di Gloriosissimo Esempio.
Nel sontuoso, e regio Palagio del Nobilissimo Principe Doria, la cui Casa fu sempre, come Seminario di Heroi, aperta a ricevergli, & a trattarli con ogni più [93] magnifica Splendidezza, fu con divotissimo accoglimento FRANCESCO alloggiato. Indi sopra il Colle acclivemente vicino, detto Monte Sano, per convertirlo in un Monte Santo, destina il suo Convento di Gesù Maria, specchio di Osservanza non finta, e Fonte di Scienza non vana.
Hor via seguiamolo verso la Francia!
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