Né mai si potè discernere s'egli fosse, o più buon Pastore pronto a dar l'anima per le sue pecore, od Agnello più innocente disposto a sacrificarsi per esse. Nel Capitolo Generale de' Minimi, che celebrossi, corrono già cinque lustri, in Genova, al quale fu dalla Sede Apostolica deputato Presidente, egli si fe' conoscere tutto viscere verso la mia Religione, e tutto sviscerato verso il mio Santo del quale non si stancava di esaltare le geste prodigiose. Io hebbi la sorte di sostener'alla di lui presenza humanissima l'ultimo atto delle Conclusioni Theologiche dedicate alla di lui Eminenza, & in questa, come in altre funtioni, fatte al di lui cospetto da me, posso attestare, come anche per molte notitie, che il di lui pijssimo cuore portava nelle sue fibre stampato profondamente il mio Patriarca.
Altrettanto dir posso dell'altro famosissimo gran Purpurato Lorenzo Imperiale, che fregia la sua nobilissima Stirpe di [158] splendori sempre più fulgidi. Egli è quell'invitto, che nella sua gran mente stellante raggira tanti astri quanti pensieri, degno di reggere un Mondo perché nel suo capo d'intelligenza eccessiva dà il moto alle sfere de' negotij più gravi. Capo, ch'è tutto petto per l'intrepidezza: petto, ch'è tutto capo per lo sapere. Sapere, che non ha fumo, e perciò senz'ombra; che tutto è fuoco per lo Spirito acceso, ma fuoco, che avviva, e non consuma; che non incenerisce ma indora; che purifica, e non affumica; che ascende, e non serpeggia; che balena, e non fulmina; che rimbomba, e non tempesta; che riscalda, e non rilascia; che risolve, e non danneggia; che risplende, e non affumica; che abbaglia, e non accieca.
| |
Pastore Agnello Capitolo Generale Minimi Genova Sede Apostolica Presidente Religione Santo Conclusioni Theologiche Eminenza Patriarca Purpurato Lorenzo Imperiale Stirpe Mondo Spirito
|