Hor questo Santissimo Heroe fra gli altri tanti suoi pregi, [179] che l'ingrandiscono al Sommo, fe' sempre sfolgorar la Divotione verso di FRANCESCO, suo Protettore non so se più favorevole, o favorito. Quind'io in segno di humilissima gratitudine verso un così glorioso Principe di Santa Chiesa appendo nel Tempio della Fama questo
*
[180]Alla Santità di N. S.
CLEMENTE IX.
Pontefice Ottimo, e Massimo.
SONETTO.
Stella de' Cigni fosti, & hor sorgente
Splendi, fulgido Sol, nel Vaticano:
Clemente al nome, & a l'aspetto humano:
Caro a l'Aquila ardita, al Gallo ardente.
Da' tuoi sereni rai tosto rispenteFur le faci d'Erini a un Marte insano:
Aperto a Giove il Tempio, e chiuso a Giano;
Tanto sol far potea Saggio un CLEMENTE.
Stella in Sol ti cangiasti: Ah l'empia Luna,
Per te scema, s'ecclissi horché sì prontiSpirti al Leon'il tuo calor raduna!
Deh non sia, che sì chiaro a noi tramonti!
Sta gli anni almen, con più vital fortuna,
Che stier le Stelle a tramontar da i Monti.
*
[181] Né debbo qui velar col silentio ingiusto la partiale adherenza, che tutto l'inclita Famiglia Rospigliosa professa al Santo, poiché non debbe un Cielo di tante stelle restar coperto per me dalle atmosfere indegne dell'ingratitudine vaporosa. Risplende in quella l'Eccellenza pijssima di D. Camillo Castore chiarissimo del Sacro Polluce dalla mia penna qui sopra superficialmente lodato. Castore, che quanto più si concentra tanto più giova, e quanto più nell'auge vuol parer minimo tanto più sfolgoreggia.
| |
Santissimo Heroe Sommo Divotione Protettore Principe Santa Chiesa Tempio Fama Santità Ottimo Massimo Cigni Sol Vaticano Aquila Gallo Erini Marte Giove Tempio Giano Saggio Sol Luna Leon Stelle Monti Famiglia Rospigliosa Santo Cielo Eccellenza Camillo Castore Sacro Polluce
|