Ella è partialissima di FRANCESCO, a cui prostra sovente tutta pietosa il suo cuore; Et havendolo per tanti Venerdì venerato Divota, obligollo ancora a conservarla felice; Né può presumersi mai, che il Santo non la rimiri dal Cielo con occhio dolce, per esser Ella il Deposito della Bontà virtuosa.
Dopo un così gran volo, che la mia penna innestata all'ale dell'Accademica Fama ha fatto per tutto il Mondo letterato, si raggira pur'anche in Piemonte, per lodar quella Casa Reale, sol'affin di pagar, [203] o almeno di confessar il debito, che la mia Religione ha contratto per le generose beneficenze di essa, e per la singolare Divotione, ch'ella al mio FRANCESCO professa.
Si raggiri pur la mia penna medesima là dove nella Chiesa de' Minimi si custodisce il cuore del Duca FRANCESCO, GIACINTO, in contrasegno, che la gran Christina di Francia donando a FRANCESCO in deposito il cuor del suo cuore, accoppiando sempre il suo a quello del suo Francesco, nol separava mai da quello del suo Giacinto. Essendo uniti questi due nomi in terra, come que' due spiriti in Cielo, doveano anche restar congiunti i cuori di FRANCESCO, e di Giacinto; e perché la gran Dama non mai staccò il suo cuor da FRANCESCO, per non dividerlo da Giacinto volle, che il cuor di Giacinto per non allontanarsi mai col pensiero de quello fosse riposto là dove la magnanima benefattrice havea collocato il suo cuore, per verificar l'Assioma classico del Liceo: Qua sunt eadem inter se sunt eadem uni tertio. Ma di giustitia toccava il cuor di Giacinto a FRANCESCO, poiché FRANCESCO haveva rapita l'anima di Giacinto; che se con questa come con gemma pretiosa adornò la Corona del Re de' Secoli, con quello come con pietra reale gittò le prime fondamenta della regia sua Chiesa.
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