Le pijssime riflessioni, che potrei fare a' riflessi di un Dì, che dalle sue beate caligini fa proromperci tanti lumi, son tali, e tante, che mentre le concepisco, mi [240] abbagliano; onde convienmi venerarle col Silentio profondo, più che descriverle con Eloquenza offuscata. Restrignerolle tutte alle parole rosate, che fra tanti suoi fiori congegnò il melato Bernardo, per intrecciarle alle spine del Crocifisso, a coronar le Glorie di questo Giorno, ancorché di Morte, Immortale.
Posso ben Io (scrive il grand'Abbate di Chiaravalle, rivolgendosi al suo bell'Amore Confitto) ah posso ben'Io aggirarmi sulla Terra, e nel Cielo, per l'Aere, e sopra il Mare, che non vi troverò, mio Diletto esangue, se non attaccato per me ad una Croce, dove per aspettarmi vi feste configger'i piedi, e per non punirmi vi feste traffigger le mani. Qui voi dormite disteso: qui vi nodrite di pene; e su questo durissimo letto adagiato dal vostro tenerissimo affetto, nell'ardente Meriggio della vostra Carità fiammeggiante, trahere ogni cosa a voi; e nel vostro sonno finale sommergete le nostre chimeriche fantasie. In questo sol Legno di Vita Chiunque vi cerca, vi rinviene; A questa Pianta Divina l'Anima co 'l vostro Corpo resta sospesa, & ascendendovi sopra tutta pentita, e divota raccoglie i Frutti delle vostre Gratie tutte fiorite, & officiose.
Questa Dottrina fu praticata con eminenza dal nostro Santo, così appassionato del Crocifisso, che si crocifisse al Mondo [241] per imitarlo; e per non mai separarsi da quello, portò la Croce nel cuore, se non sul dorso, e nelle viscere i Chiodi, se non nelle mani, e ne' piedi.
| |
Silentio Eloquenza Bernardo Crocifisso Glorie Giorno Morte Immortale Abbate Chiaravalle Amore Confitto Terra Cielo Aere Mare Diletto Croce Meriggio Carità Legno Vita Chiunque Pianta Divina Anima Corpo Frutti Gratie Dottrina Santo Crocifisso Mondo Croce Chiodi
|