Hora d'incenso, perché l'Oratione dell'Agonizante Messia ascese al Cielo nel cospetto del Padre a placar l'Ira della Giustitia, & a cangiar'i fulmini dello Sdegno, in piogge di Gratie. Hora di cui l'Horiuolo fu il Corpo di Christo così ben regolato nelle ruote delle sue Potenze animastiche, smaltato col Sangue; a cui non mancò la corda nel corso, né il suono ne' prieghi, né la battuta ne' flagelli, né lo svegliarino nelle percosse, né alcun dente negl'improperij, né la catena nella Prigionia, né la cassa nel Carcere, né il Tempo nel patire, né la Saetta nella lancia, né la Chiave nella Tomba.
Horiuolo da Sole, c'hebbe tante linee, quante sferzate sul tergo candido: il cui Stilo fu il Chiodo: la cui ombra fu luminosa: il cui Geroglifico fu la Misericordia il cui Motto fu I. N. R. I.
[243] Passa il Peregrino Mortale, e vedendo l'hora, ch'Ei pensi di restituirsi al Paradiso, da cui lo scacciò la Colpa, così legge affidato: Io Non Ritornerò In Vano. Passa il Fedel compunto, e spezzando il suo cuor'ad un colpo di affetto legge Pentito: Il Nostro Redentore Innocente. Passa il Rubelle a Dio, e vibrando il guardo severo legge impetrito: Io Non Rimiro Ingrati. Passa l'Impenitente fellone, e legge con l'occhio asciutto: Ie Ne Retournerais Iamais. Passa il Teologo, e legge con senso profondo: Inde Nata Redemptio Iniustis. Passa il Ricalcitrante alla Gratia, e legge con sovrasalto: Ite! Non Rispondete Infidi. Passa il Giusto Fedele, e legge con giubilo interno: Iddio Nostro Ristoro Infinito.
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