In tal Dì, sempre a lui Solenne fe' i principali Miracoli. Per gli altri fu Giorno di Passione; per lui di Gloria; E sì come gli Astri sogliono ne' lor periodichi circoli, benché sempre splendano fulgidi, far talora movimenti più luminosi, così FRANCESCO, tutta la sua Vita Chiaro, ogni Venerdì si fe' veder abbagliante. Quindi è, che i Fedeli conoscendone l'Indole Geniale, l'attendevano singolarmente al Venerdì, come fan gli Astrologi, che mirano ad occhi fissi le Stelle, all'hor, che più si muovono a cribrar benefiche influssi salubri.
Lo stesso costume si proseguisce ancora Hoggidì, perché nelle Chiese di FRANCESCO, ogni Venerdì s'aprono le Chiuse del Paradiso, e ne disgorgano le Gratie a torrenti.
Vide la Città di Napoli in uno di questi Giorni, nel 1610 L'Altare del Santo convertito in Cuna di Vita ad un Bambino estinto, che a rivaggir ritornando, aprì di nuovo la bocca socchiusa a celebrar perfettamente, nel suo balbettar elegante il poter di FRANCESCO, che ben potea, sciolto lo scilinguagnolo, chiamar Padre, poiché FRANCESCO gli die' la Vita.
[247] Per terminarla: Io posso attestare, per quanto val la mia Fede, che molti Divoti del Santo, ne' Venerdì particolarmente, raccolsero i frutti delle loro Speranze, e che nel giorno di Passione si sentirono l'Anime loro colme di Gioia col prospero incontro di successi felici.
Perché sia prefissa la somma di Tredeci
Venerdì a questo Santo Esercitio.
PROLUSIONE XII.
Il Numero Tredicesimo fu, non solo da' Pittagorici; ma da gli altri Saggi ancora, Greci, & Hebrei, dell'Antichità superstitiosa, annoverato fra' nefasti, e marcato col carbone, non colla perla.
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