Io non discordo qui dall'Opinione, che così divoto Istituto sia per honorar la Vita Miracolosa, che questo gran Taumaturgo trasse nel Mondo. Vita, che qual Vite di Engaddi produsse non vana con fogliatura infruttifera, ma ricca di grappi succhiosi di Merito una pretiosa Vendemmia. Vita, che spirò tante maraviglie quanti respiri; da ogni cui momento prendendo l'Eternità, hebbe quanti giorni, tanti Secoli di Gloria in quella guisa, che ne' semi si contengono gli Alberi. Vita, che qual Rosaio di Pesto, benché tutta spinosa germogliò quelle Rose foltissime, & olezzanti, delle quali si coronano con Primavera perpetua i Beati. Vita, che quanto più sfrondata, tanto più fruttuosa, quanto più grandinata dalle Sferze; tanto più feconda, quanto più incolta, tanto più ferace, Pianta d'Innesto sovrano, fruttificò fra gli sterpi senza grassura, e sotto le brine non adhuggiata, [251] quanto più vecchia, tanto più florida, a guisa di Palma si curvò co' suoi frutti di Penitenza, e s'inalzò co' Trionfi delle sue Glorie.
Hor questa Vita così fastosa per le sue maraviglie, così maravigliosa per gli suoi Fasti, nella Divotione de' Tredici Venerdì, con mistica, e misteriosa allusione si celebra; Perché sicome la Corona della Vergine nostra Reina si compone di Sessantatré Ave Maria, corrispondenti agli Anni Sessantatré, che la gran Principessa degli Angioli visse ad imparadisare colla sua presenza la Terra: Così ne' Tredici Venerdì si contano appunto Novant'un Giorni, che portano relatione agli Anni Novant'uno, che visse il Santo.
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