[258] Tu vai a pregar FRANCESCO, che da Dio t'interceda la Prole; ma con qual fine? Per istabilirti un Herede, o per impegnar'il tuo Sposo a pregiarti come fruttifera, o per haver, chi sostenga cadente la tua Vecchiaia, o per geniale istinto di propagar sé stesso, che la Natura innestò nell'Huomo. Non cerchi no, di haver Figli per multiplicar Servi al Cielo, per educarli nel Santo Timor dell'Altissimo, per arricchirli di Virtù, ma di Hazenda.
Tu dimandi a FRANCESCO la Sanità del tuo Corpo infermo, ma non la salute dell'Anima febricosa: Hai nelle vene il Sangue, che bolle acceso dall'intemperie delle qualitadi sconvolte, prieghi, che ti sia refrigerato l'ardore, e trovandoti abbrustolito in un letto, cerchi che FRANCESCO, il quale fu un altro Lazaro in terra, & hora si adagia nel sen del mistico Abramo, venga a recarti qualche rimedio; ma con qual Disegno? Per liberarti dal pericolo della Vita, dal soffrimento del dolore, dalla noia del dispiacere, che hai di sentirti mortale. E quando havrai ottenuta la Sanità, che farai? Tornerai all'usato stile di prima; e se ben prometti di cangiar costumi, quando haverai ricuperate le forze, te ne varrai ad offendere il Cielo. Ripiglierai gli amori, le usure, il Giuoco, l'odio, l'ambitione; e come Volpe, c'habbia perduto il pelo, quando ti sien caduti co' capelli dal capo, [259] per cagion della Malattia, i Vitij dal cuore per paura del gastigo tornerai a rimettergli, e quanti peli ti spunteranno dalla colottola, tanti peccati ti sorgeranno dalla volontà.
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