Spezzò, col rompersi il dente, quel cuor sì duro, nelle tenerezze impetrito, che non havean potuto [268] mai frangere tante lingue, alle martellate della Sinderesi ogn'hor più fermo; e pur una volta colla Contritione andò in polvere mortificato, solo perché FRANCESCO col suo Dente miracoloso gl'impresse il rimorso. Non voglio assicurar, che sia vero col sangue dell'Hirco spezzarsi il Diamante; ma trovo ben evidente, che hora si spezzi col dente di un Agno. Agno FRANCESCO, che ancora paventa le Lupe, perché freme co' denti, quando si appressano; Ma non le paventa, poiché le vince, e già, che non più colla lingua le può correggere, col dente, che parla più della lingua, le persuade a lasciar la colpa, & a cangiarsi, col di lui esempio, in Agnelle.
Senza più andar frizzando colla Penna sul Fatto, basti questo per prova autentica, fra tante, che potrei addur dalla di lui Vita, quanto sia FRANCESCO amator della candidezza, e contrario all'oscenità; & in consequenza, quanto purificarsi debbano prima que' tutti, che per Avvocato l'implorano, e bramano d'intraprendere il fruttuoso esercitio di questa Santa Divotione.
Ciascuno de' Tredici Venerdì ti condurrà in una Pratica, così utile, per renderla tale, colla Meditatio di una delle Virtù del Santo, le quali l'uniformarono al Crocifisso. Procurerai dunque, non solo di contemplarla, in tutta la Settimana, [269] ma di seguirla al possibile, formando di esse, come di Semplici, un pretiosissimo Unguento alle Cicatrici dell'Animo inulcerato.
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