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      Deh come puoi amar Dio che non vedi, se non ami il [274] tuo Fratello, che vedi? Il vedi, e lo sprezzi, perché non risplende per la nascita, & è sozzo per la Povertà. Egli però, è di carne impastato come tu sei; & è ben facile, che sia miglior di te senza tanti titoli, più chiaro al Cielo, più caro a Dio senza tante sfumature. Come, per ultimo, potrai amar il tuo Creatore con tutta l'anima tua, se questa serpeggia con l'odio, s'infanga colla Lascivia, s'intralcia coll'Interesse, si accende coll'Ira, s'avvelena coll'Invidia, si allorda con la Crapula, e s'impegola colla colpa? Buon per te, se divieni così Nobile di costumi, come presumi di esserlo per gli Natali. Con questa sola condittione puoi accostarti a porger Suppliche a Dio, & a farla prontamente spedire col Mezo efficacissimo di FRANCESCO.
      Se sei una Dama vana perché l'importuni, essendo una Dama, che fuggi gli strali di quell'Amore Divino, che tante volte ti ha ferita, e non mai ti ha traffita? Deh specchiati un poco nel Crocifisso, già, che sei tanto vaga dello Specchio, e mira quanto ti ha diformata la tua Bellezza, questi tuoi occhi così brillanti, non per altro sono Stelle vivaci, che per recar ad altri la notte quando sfavillano. Questa tua fronte di Alabastro, oh quanti pensieri ha col suo candore anneriti! Queste tue Chiome d'oro, perché a peso d'or le comprasti, ahi quanti ferono impoverire, [275] per tributarti co' loro affetti, i loro regali! Legarono tante Anime all'Inferno, come lacci del Demonio, qual hora tu pretendesti di apparire con quelle un Angelo.


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I fasti del miracoloso S. Francesco di Paula
di Francesco Fulvio Frugoni
1681 pagine 413

   





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