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      Per la Terra, che tanto t'impania col suo fango; che alla fin non è l'oro, sì come ne porta il colore, che fango sodo; ma non perciò atto a farvi su fondamento, perché quanto più sopra il pensier vi fermi, tanto più presto ti manca.
      Se sei un Soldato, oh come bisogna qui abbatter l'armi per presentarti a FRANCESCO tutto pacifico, e mite. Non è amato da un Humile Chi porta il cimiero. La tua Spada ha la Croce affissa nell'elza; ma non so, se tu v'habbi mai creduto. Non ti ricordasti di Dio, se non quando spergiuro ne giurasti il Nome adorato. Il Nome Santo; e terribile, a cui si curvano tutte le ginocchia Celesti, Terrestri & Infernali; se pur tu non tremasti quando [289] nel pronunciarlo fremesti. Il rinegasti i rinegasti più volte, e 'l facesti un fulmine de' tuoi sdegni, quando meritasti, che si convertisse in folgore a punire le tue bestemmie. Ah Dio volesse, che tu potessi spargere tante lagrime quanto sangue spandesti. Huomo avvezzo a star sotto la corazza non ne contrahesti altro, che durezza. Il tuo brando fu terso, e la tua coscienza fu ruginosa. Havesti il capo carico di chimere più, che di piume, e 'l cuor più di piombo crudo che le tue palle crudeli. La tua bocca vomitò più polvere, che quella della tua Pistòla, e la tua lingua, che quella del tuo Archibugio. Deh se tal valore havessi mai tu a dar la scalata al Paradiso, quale l'havesti a correre primo di tutti alla breccia di un Muro. Per un poco di Gloria terrena fosti tutto braccia, e per un Immenso di Gloria eterna fosti tutto Polmone.


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I fasti del miracoloso S. Francesco di Paula
di Francesco Fulvio Frugoni
1681 pagine 413

   





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