Le Trombe Martiali t'incoraggiarono alla Battaglia contra il Nemico, e le Vangeliche ti assopirono verso il Demonio. Gli Allori del Mondo, i quali non fruttano solo, che Bacche amare, ti ferono passar per mille pericoli, e quelli del Cielo, che son feraci di frutti dolci, non bastarono a farti soffrir una Penitenza. Versasti il Sangue per amor del tuo Principe a gorghi, e non sai stillar a gocciole il pianto per amor del tuo Dio. Non ti pesò l'Usbergo, e ti pesò il Vangelo. Sapesti frenar'un Corsiero sboccato, [290] e non il tuo calcitroso Appetito. Non cadesti agl'incontri delle lancie, e ti atterrasti ai colpi delle colpe. Fosti un Marte in Battaglia, & un Adone in Città: Come Adone ti lasciasti sbranar dal Cinghiale del Fomite: come Marte ti lasciasti cogliere dalla Rete del Vitio. Soffristi intrepido le ferite del petto, ma non sopportasti insensato le sferzate della Sinderesi. Riputasti Infamia il non batterti in Duello col tuo Nemico, e ricusasti codardo di battere al pentimento il Demonio. Duro più dell'acciaio fosti alle percosse de' Divini gastighi, e trahendo col brando scintille dall'Elmo del tuo Contrario, non sapesti mai trarre col pentimento una favilla dalla selce della tua ostinatione. Campeggiasti, vincesti, trionfasti; ma non a Dio. Oh te glorioso, se havessi espugnato quel Forte, che tanto in te resiste alla Gratia? Hor cerca di ritirarti a quartiere, perché si avvicina il tempo hormai di essere riformato. Sciogli il Cingolo della Militia terrena, per cignerti quello della Legge Celeste.
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