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      Con quel Sale volle Iddio condir la milensagine di coloro, che pensano di esser tosto, che sono assoluti dal Confessore rinati, quasi modo geniti Infantes. È vero, che tutto può la Gratia; ma se poi si riede a morire, che farà? Un'altra volta tornar'a vivere confessandosi. Indi, che ne avverrà? Far di nuovo un passo alla morte. Ahi quante son poche le Confessioni, che sieno perfette; e principalmente per una tal insensibile Indeliberatione di più non peccare.
      Non parlo qui dell'Atto di Contritione. È costato la Vita a Dio per meritarci il farlo, & il farlo bene, e con tutta l'energia dello Sforzo più intrinseco. Oh Sommo amabilissimo Amore, così vi sapessi amare, come vi ho saputo offendere: [295] Così sapessi dolermi di havermi offeso, come so conoscervi di non havervi amato. Se non vi fosse né Paradiso, né Inferno pur Voi, o Bontà infinita, sareste amabile senza eguale, perché siete il mio Dio. Voi mi creaste di un nulla, & io per un nulla vi offesi. Hora vorrei pentirmi; ma non so come, perché il Peccato ancora mi tiranneggia. Protesto però, che se potessi col morir non haver peccato, morrei volentieri; E se peccando dovessi salvarmi, e non peccando perdermi eternamente, vorrei più presto perdermi, che salvarmi, per non offendervi.
      Con somiglievoli affetti ti disporrai a formar un atto di Contritione, che tanto più fie perfetto, quanto più svelto intimamente dall'imo delle tue viscere, e dal più profondo dell'Anima tua. Indi, tu preparerai a quel Sagro Convito, che in un boccone esibisce imbandito, benché velato, quanto si mangia per tutta l'Eternità nella Gloria.


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I fasti del miracoloso S. Francesco di Paula
di Francesco Fulvio Frugoni
1681 pagine 413

   





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