La Messa, che tu farai celebrare, secondo la Formola premessa, ogni Venerdì, sarà del Santo quando non sia il Giorno legitimamente impedito; ma quando non [297] possa, secondo il rito ecclesiastico, esser tale, colla Colletta sempre di S. FRANCESCO, verrà, secondo la tua intentione, applicata.
Se non haverai modo, di farla dire, la sentirai con divotissimo affetto, sacrificando il tuo Cuore svenato dal Pentimento a' piè del Crocifisso sopra l'Altare, e per esser gradito offerirai all'Eterno Padre, col Sacerdote la Vittima del suo Diletto Unigenito.
Quando ti trovi dalla necessità costretto a non poter presentare le tre Candele, ciò non ti affligga. Basta, che ardano i tuoi candidi Affetti in faccia del Santo. È questa una Cerimonia estrinseca, connotativa de' Lumi interni di Fede, Speranza, e Carità. Se questi fiammeggiano nel tuo Spirito, importa poco, che non possano splendere nel loro Simbolo. Accendi pur tu le tre Potenze dell'Anima tua con queste tre Virtù: l'Intelletto colla Fede, la Memoria colla Speranza, la Volontà colla Caritade, che non ti mancheran Luminari, per farti ben veder da FRANCESCO, gran Professore di queste tre Virtuosissime Prerogative, quando fu Mortale, & hora, che Vive in Eterno, dalla Carità tutto acceso.
Se ti costrignesse l'urgenza ad interporre uno, o due Venerdì, de' Tredici prefissi, non accade ripigliarli da capo, ma dei proseguirgli: il che non par convenire in [298] evento, che per incuria disaccurata, o con interstitio troppo sensibile, venissero separati; onde giudico per tratto più decente, e sicuro, in tal suppositione ricominciarli.
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