Amor'infinito, poiché non si finì colla Morte: non si fermò co' chiodi, non si arrestò fra le spine: non fu legato con tante corde: non fu abbattuto con tante sferze: Ah mio Redentore confitto: Voi per me sviscerato, & Io per voi senza Viscere! Voi per me tutte Piaghe; & Io contra voi tutto Colpe! Voi per me spirante; & Io non mai sospirante per voi! Se i Predestinati alla Gloria debbono esser conformi alla vostra Imagine: Io che fui sempre una Talpa cieca, come potrò somigliarmi a voi, che apriste tanti occhi per mia salvezza, quante piaghe vi fe' la mia crudeltà. La vostra Croce non si può stampar nel mio petto, perché l'ostinatione nell'offendervi l'ha reso sì duro, quando il vostro ardentissimo Amore dovea incenerirlo. Hora mi pento; non so se tardi, mentre voi sete più pronto al [347] perdono, di quello, ch'Io fossi pronto al Peccato. Mi vi stringo dunque tutto al mio cuore, ne vi lascierò mai, finché non habbiate benedetta quest'Anima, che tanti Tesori vi costa, perché vi costa tutto voi, che sete d'ogni Tesoro l'Abisso.
SUPPLICA AL SANTO.
Deh perfettissimo Simulacro del Crocifisso, a voi sta l'infiammare la mia detestevole tepidezza. Voi, che tanto foste innamorato della Croce, che sempre l'haveste in seno, mirate questa mia volontà così schiva de' patimenti, e rendetela tanto pieghevole al giogo, che voi portaste, quanto fu inflessibile alla Legge di quel buon Dio, a cui voi serviste. Errai, mio gran Protettore, & i miei falli non hanno numero; ma più innumerabili sono le Divine Misericordie, delle quali voi sete il Depositario.
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