Deh frapponetevi, o mio gran Protettore, perché il mio Giudice, alla fragranza di tanti vostri Meriti, non senta il fieto di tanti miei Vitij, onde mi punisca con perpetuo supplicio, sì come io l'offesi con immondezza continua. Se non mi soccorre la vostra Intercessione così scarseggia la mia Giustitia, che mi sentirò prima sommerso, che salvo. Deh siatemi voi Avvocato per le mie Colpe, per essermi poi Sollevamento alle mie oppressioni. Voi, che tante volte ammorzaste co' piè nudi il fuoco avvampante, metteteli su questo mio cuore, per estinguervi tante fiamme cocenti. Ah mio Candidissimo FRANCESCO, sarò un Ermellino, se voi m'impetrate un riflesso di quella Purità, che vi adorna, e fu sempre l'abbiglio vostro interiore. Fate, ch'Io viva non più macchiato come Pantera, ghiotto della Carne, ma purificato come Colomba, invogliato dalla Bellezza del Crocifisso. Ottenetemi l'Interezza de' miei Sentimenti, & i Sentimenti della vostra Interezza, ch'Io non dubito poi di non conseguire col vostro mezo l'intento d'ogni mio Desiderio.
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[385]VENERDÌ
DECIMO
DEDICATO
ALLA POVERTÀ
DEL SANTO.
Non v'ha cosa, che renda altrui più ridicolo al Mondo della Povertà esteriore: non v'ha cosa, che renda altrui più spettabile al Cielo della Povertà interna.
Sozza si chiama l'una, che è generata dal mancamento delle Ricchezze: Bella si chiama l'altra, che partorisce l'abbondanza delle Virtù.
L'Huomo, che è Povero, come Scommunicato è fuggito; perché la necessità (secondo il Proverbio Spagnuolo) tiene cara de Hereie; ma più ha faccia d'Heretico chi con torvo sostegno, e con accigliate occhiaie la mira.
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