Hebbe un Genio di latte; e pur non lo gustò solo che Bambino; e benché solesse d'herbe amare spesso nodrirsi, favellò però sempre colla dolcezza sovra le labbra.
Un tal Carbonello se n'entra, acceso di ardir fumante, ad insultar a FRANCESCO nel Claustro con ingiuriosi attentati; ma non per tanto bastò a sconvolgere la tempra dell'Huomo Divino, che colla tenerezza delle risposte infranse le Bombardate dell'Insolente. Ma molto più sentissi questi ammollito, quando essendosi il Santo ricovrato nella sua povera Cella come Burchielletto, che quando insorge temporal procelloso, al Porto ritirarsi, udì melodiose le gare degli Angeli, accorsi, per intrecciar'alle Palme fiorite del gran Mansueto i loro Plettri sonori. Così attendendolo, che ne uscisse, prostrosegli a' piedi, e con mille singulti detestò la forsennatezza del suo falso giudicio, legata dalle strette ritorte di un Pentimento verace.
Anche soffrì FRANCESCO, non mai degenere dalla sua placidezza, le procedure indiscrete di un tal Neofito, che nel Convento di Tours, per esser promosso indovutamente di salto alla Dignità di Superiore Locale, si diè ad istuzzicare la Mansuetudine del Santo, per levarla di [403] tuono, ma restò fulminato da un Ciel Sereno.
Ciò, che più concorre ad accrescer la maraviglia è il considerar FRANCESCO domante l'Infero colla Mansuetudine della Croce. Altri Ensalmi non adoperò mai per discacciar da' Corpi invasati gli Spiriti infesti, che: Per Carità uscite! Partitevi per Carità! Così non valendo essi a resistere, né più potendo persistere, se ne partivano flagellati dalla Dolcezza, e fugati, non che confusi dalla Mansuetudine di FRANCESCO.
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