Ma si trovano alcuni, per non dir molti, che sempre minaci, e torvi, non sanno mirar diritto il Prossimo loro, e come tanti [406] Lioni giubbati degrignan le zanne per divorarlo. Sotto le arcate de' loro sguardi severi fanno passar' i loro Fratelli oltragiati. Sputano ampolle, perché ogni loro parola è piena di vento; e come gli Euri scatenati da Eolo sempre fremono irati, e sempre si adirano frementi. Non si sa come trattar con Essi, perché sempre maltrattano. Divorano il Povero colle occhiate, e stimano che la fierezza, onde son temibili, faccia stimar Huomini di Vaglianza, e di Credito, e pure sono abborriti, come Nembrotti, come Neroni, e come Vitelij, perché hanno sempre i nembi nel volto; senza candore nelle Attioni, e sono Buoi nel sapere, e Somieri nel calcitrare. Il primo carattere della Prudenza è l'Egualità nel procedere; & il primo contrasegno della Nobiltà è la Dolcezza de' Costumi. Con queste due Propositioni ho detto quanto si può più dire contro a coloro, che qui di sopra ho descritti.
Conchiudo, che Iddio scacciò i Superbi e gli Alteri da' Seggi sovrani, & sedere fecit mites pro eis, come ci avvisa lo Spirito Santo al quinto Capo dell'Ecclesiastico; e come ne adoriamo in FRANCESCO felicemente adempiuto il successo.
Ah, ch'i Mansueti, & i Miti sono coloro, a' quali tocca (secondo il Testamento di Christo nelle Otto Beatitudini) il posseder la Terra promessa, di latte, e di mele stillante: Simboli amendue, non che nodrimenti [407] di una Mansuetudine mite, e di una Mitezza mansueta.
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