Oh Dio troppo Buono! Oh Peccator troppo Empio! Se si tratta di corteggiar'un Principe, la tempra de' nostri Corpi č di diamante: se si tratta di servire un Dio, Re de' Principi, e Principe de' Regi la tempra de' nostri Corpi č di fango. Per un guadagno di fumo siam tutti fuoco; e per un guadagno di fuoco siam tutti fumo, Iddio non ci accende col suo Santo Amore; & il Mondo col suo profano ci abbrustolisce.
Il Negotio dell'Anima nostra č l'ultimo, quando per esser l'ultimo dovrebbe essere il primo. I nostri Sudori son per la messe terrena, e non per l'Eterna. A far vendetta de' nostri torti siam'aquile co' fulmini nella destra: a far lo sborso de' nostri debiti siam Conigli col laccio al piede. Ahi quanti sonni c'interruppe il desiderio di vendicarsi de' nostri nemici; e quante volte habbiam noi dormito sull'oblivione de' nostri peccati. Per lo Mondo tutto, e [418] per Chi fe' il Mondo nulla. Il patir per lo Mondo č gloria: il patire per Dio č vergogna.
O Patienza dove ti ricovrasti! Nelle Selve co' Romėti: ne' Chiostri co' Religiosi: nelle Catapecchie co' Poverelli: nelle Carceri co' perseguitati: ma non giā ne' Palagi de' Grandi, di dove ti scacciō il Regālo: non giā nelle Combricole degli ammorbiditi Mortali, di dove ti tiene lontana il lusso. Nelle Corti tu forse accovacciata ti annidi, ma senza frutto, e lacerata dalle tue passioni, quella non sei, che adorna, ma che dispoglia, non quella, che fa l'ale, ma che spenna i cuori: non quella, che vola, ma che serpeggia. Patienza mascherata, e perciō infedele, quanto pių doppia tanto pių manchevole; quanto pių dura tanto pių durevole meno; quanto pių tormentosa tanto pių imagine dell'Inferno.
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