L'amicitia col Senso, più, che la vostra mi piace; ma quanto più fuggo il patire, tanto più da voi mi allontano: Dunque perché vi cerco, quando così mi dilungo da voi, Ribello della vostra Legge per ubbidire [420] al mio Genio. Ricalcitro alla vostra Gratia, perché m'imbriglia la mia Concupiscenza sboccata, più che il vostro Santo Timore. In me non ha forza sol, che il Piacere; ma non già il piacervi; e la vostra Croce non trova un angolo da piantarsi in questo mio cuore, perché la Delicatezza l'ha tutto occupato. Ah, che pur troppo infruttifera è quest'Anima mia, perché non mai coltivolla la Patienza, gran Giardiniera, che fa rampollar dalle Spine le Rose, gli Anemoni delle Cicute. Hor come potrò trovarvi, se non cammino sulla strada corsa da voi? Come ardirò di aspirare a veder la vostra faccia glorificante, se mai non volli dar'un'occhiata al vostro tergo da' flagelli scarnato? Pietà mio Dio, Pietà di me; per cui se così foste Patiente, vi prego ad esserlo ancora tanto in aspettarmi alla Penitenza, accioch'Io possa ottener col patire non solo le vostre Gratie; ma ancora le vostre Glorie.
SUPPLICA AL SANTO.
Ma voi io austerissimo Santo, che colla Sofferenza non meno, che coll'Astinenza, oltre le innumerabili vostre Virtù, cotanto vi segnalaste, perché non mi rendete colla vostra Intercessione, come col vostro Esempio tanto sensibile, quanto imitabile quella Croce, che vi germogliò tanta Gloria, quanta speraste patendo. [421] Deh datemi un'Inclinatione a penare per amor del mio Dio, tutta diversa da quella, che ho di godere per amor del mio Senso.
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