Oh Fortuna! Oh Virtù! Oh Perseveranza! Oh Morte degna di Eterna Vita! Io non so trovar un Fasto più Augusto per celebrar del mio gran FRANCESCO le Geste; per innalzar del mio gran Patriarca le Glorie. Datemi voi una delle Cetere vostre, o Celesti Orfei, colle quali rapite senza favola i cuori, se non i Tronchi, ed i Sassi. Ma troppo indegno di tasteggiarla con ragion mi escludete, e mentre mi sento cader la penna stupidito, più che divoto, odo, che voi armoneggiando accompagnate l'Anima bella di FRANCESCO in Trionfo; e mentre rapir mi sento dalle vostre dolcissime Sinfonie confesso ancora che sete Orfei nel rapir i Sassi, & i Tronchi.
Sormonta lo Spirito di FRANCESCO le Stelle, che lo coronano, & accresce all'Empireo le fiamme colla sua Carità così ardente. Multiplica i Serafini acceso di Amore. Co' Cherubini si mischia havendo da essi appresa quella Scienza Mistica, che non gonfia di Vento, ma empie di Dio. Giubila il Paradiso, [429] & ondeggiando co' raggi d'oro i Beati, incontrano quel gran Prodigio di Penitenza quel gran Corifeo di Humiltà, quel Purissimo Celibe, quell'Astinentissimo Confessore, quel Martire valoroso, che tormentò la sua Carne sì lungamente per bearla risorta coll'Anima sua nella Gloria.
Languisce allo svelarseli del suo Dio tanto amato quanto bramato, in soave Deliquio, non più di disio, ma di Amore, e lo sostengono tramischiate all'ale degli Angioli, quelle Virtù che l'accompagnarono sempre Mortale, dalla Perseveranza condotte, e che hora immortalmente con lui trionfano.
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