Direi la Carità se una Virtù così accesa si potesse simboleggiar con un'Orsa algente. Quanto più avvicinossi al suo Polo, tanto più fe' sfolgorar le sue Glorie.
Fu FRANCESCO una Palma, che si curvò co' suoi frutti, per far di sé un Arco Trionfale a quelle Vittorie, che guadagnò con le punte, che lo trafissero. Egli è appunto un Albero così di Poma ferace, che non istesse mai braccio senza dar frutto. Non so discernere nel castissimo Stelo della di lui Vita, tanto più verde, quanto più secca, se fossero maggiori le Spine di una Penitenza continua; o pur le Rose di una Primavera continuata. A lui convenne tutta la Diffinitione Metaforica dell'Huomo: Arbor inversa, perché tenne sempre le sue radici nel Cielo fisse, come le cime de' suoi pensieri humilissimi in terra, abbattuti dall'Humiltà.
[443] Buon Dio, che non operò? Egli repilogò le Geste di un Mosè, di un Elia, di un Eliseo, di un Giosuè; & in un Secolo quasi, che visse, fe' tanto, che soverchia a dar materia di Elogi per tutta l'Eternità. Io dunque gemo, perché nelle angustie di queste Pagine mi metto a descrivere ciò, che richiede la vastità delle Sfere per Fogli. Gli Astri del Fermamento, e non questi miei Caratteri di tanta Trepidatione, ponno abbozzare i Viaggi di un Pianeta, così benefico, e luminoso, che non fe' mai movimento senza risplendere, o senza giovare.
A me dunque intraviene come a Chi volle racchiudere un Mare dentro a fossicella ristretta. Merito perciò d'essere paragonato, non so se con vanto, a colui, che intagliò nel convesso di un Nocciolo tutta l'Illiade.
| |
Carità Virtù Orsa Polo Glorie Palma Arco Trionfale Vittorie Albero Poma Stelo Vita Spine Penitenza Rose Primavera Diffinitione Metaforica Huomo Arbor Cielo Humiltà Buon Dio Geste Mosè Elia Eliseo Giosuè Secolo Elogi Eternità Pagine Sfere Fogli Astri Fermamento Caratteri Trepidatione Viaggi Pianeta Mare Nocciolo Illiade
|