Quindi sorge più acceso al puro Amore.
LV.
Apparisce sopra il di lui Romitaggio unagran Colonna di fuoco.
Colonna ignita a sostener la Chiesa
Francesco ha l'Humiltà per Piedistallo;
Onde non teme d'infernal traballo,
Ch'ogni mole più grande a lui non pesa.
[459]LVI.
Si flagella, e priega indefesso,
& Astinentissimo.
De' Prieghi a l'armonia, Francesco, batteCo' flagelli la Carne, e sì sottile
La rende col Digiun, ch'Ella simileAl puro Spirto ogni suo fumo abbatte.
LVII.
Gli cantano gli Angioli nel Diserto
frequentemente melodiosi.
Pietra di Paragon, Francesco sei,
Tronco di Penitenza; e pur rapisci,
Mentre a l'amato Dio tutto ti unisci,
Dal Ciel in Terra i più canori Orfei.
LVIII.
Al medesimo Assunto.
Scendon Mussici Eterni i Pletri in mano,
Le Cetre in braccio, a consolar col Canto
Francesco, che s'accorda a lor col Pianto;
E di Basso, ch'Egli è divien Soprano.
LIX.
Al medesimo Assunto.
In que' selvosi, e solitari horrori,
Dove Francesco vive al Mondo morto,
Purché respiri a Dio sempre risorto,
Gli Cantan Melodie Celesti Amori.
[460]LX.
Al medesimo Assunto.
Antro felice a te far l'Eco toccaDe l'Empireo Sirena ai dolci canti.
Tu non rispondi, & il Silentio vanti,
Poiché Francesco in te chiuse la bocca.
LXI.
È infiorato da gli Angeli.
Ceda a Francesco de' Rosai di Pesto
L'Ostro vermiglio. Ei nel suo seno ha Rose,
Perché colte nel Ciel, più rugiadose,
Che fra le Spine sue fan dolce Innesto.
LXII.
Al medesimo Assunto.
Spargete a piene man Gigli soavi,
O de l'Empireo Intelligenze ameneSopra il cor di Francesco. Ah ch'Egli sviene
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