A portar di Gesė la Croce interaFrancesco avvezzo, ogni altro peso ha lieve:
Ogni altro Legno rende, ancorché greve,
Con la Croce, ad altrui Salma leggiera.
CVII.
Sopporta patientemente le ingiuriedi un tal Carbonello.
Ai Carbon non si abbruccia: Ognor li prendeCon mano al Mondo stupida, & algente:
Quindi non č stupor, se la sua Mente
Di un Carbonello al foco hor non si accende.
[473]CVIII.
Gode, dopo gl'insulti patiti dal Carbonello
nel suo Camerino la melodiadegli Angeli.
Gode Francesco a l'armonia Beata
Dopo l'haver sofferto oltraggio, e scorno,
Sereno, come ha il Cor, di Notte il Giorno;
Che gli Angioli a lui fan la Serenata.
CIX.
Č assistito pių volte miracolosamente dallaProvidenza Divina, con provigioni
di Viveri, e di Danari
per la Fabbrica.
Providenza Celeste č Vivandiera
A Chi solo di Dio l'Alma nutrisce:
A Chi solo di Dio l'Alma arricchisceProvidenza Celeste č Tesoriera.
CX.
Con la percossa del suo bastone fa sorgeredalla Pietra una perpetua
Fontana.
Asciutta Selce a scintillar sol attaSpruzza in provido gorgo onda d'argento;
Francesco l'ha toccata; & al momentoCol gran Foco di lui s'č liquefatta.
[474]CXI.
Al medesimo Assunto.
Questi č Mosč novello. Hor mira un pocoBatte la Pietra, e vivo humor ne abbonda:
Sposa Ciurma assettata il labbro a l'onda,
Che gelida gorgoglia, e vien dal Foco.
CXII.
Al medesimo Assunto.
Arida Cote in flessüosi argentiDi Francesco a l'Ardor pronta si strugge,
Ma se 'l candido Rio garrulo fugge,
Teme da sė gran Sole i rai cocenti.
CXIII.
Pullula sempre eguale la medesima Fontana;
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