Sol in braccio a Francesco ama le prese,
E d'un Humile al sen fugge dal Corno.
CXL.
Al medesimo Assunto.
Deponi, o Can seguace il caldo astio!
Ferma il piè d'Atheon pazza Caterva!
Ritorna a dietro, o non toccar la Cerva;
Ché se non è di Cesare, è di Dio.
CXLI.
Fa snidar dalla Fabbrica del Convento diPaula quantità di Vespe.
De le Vespe moleste ecco lo Sciame
Volar altrove a sussurrar crudele;
Francesco Ape del Ciel, che porta il Mele
Non vuol di Fuchi appresso un Nido infame.
[483]CXLII.
Fa scelta di diece Compagni diReligiosissima Vita.
Muove a l'Inferno armato orribil Guerra
Preparando a le Colpe, e strage, e morte,
Col suo Drappel, per la Virtù sì forte,
Che in Ciel trionfa, e ancor campeggia in Terra.
CXLIII.
Prescrivere la Forma di vivere a' suoiDiscepoli.
A stabilir del Ciel l'Eterna Legge,
Santo Solon, promulga alti Rescritti,
Che nel Saper di Dio mira descrittiE mentre regge i suoi, gli altri corregge.
CXLIV.
Compone col dettame dello Spirito Santo
le sue Regole.
La Regola, che a' suoi Santa rimbomba,
Come candida, mite, alta, e sincera;
Severa sì, ma dolce, e ancor più vera,
Con la Penna scrivea de la Colomba.
[484]CXLV.
Iddio gli manda l'Arcangelo S>. Michele
collo Scudo della Carità, perinsegna dell'Ordine istituito.
Da fulgido baglior Michel risplendeCon lo Scudo di un Sole, il cui riflesso,
Francesco, ha già nel suo gran Cor impresso,
Mentre la Carità tutto l'accende.
CXLVI.
Al medesimo Assunto.
Insegna insigne, d'ogni Gloria cinta,
Col dito di Dio vivo impressa, portaMichel a lui, la Carità non morta;
Ch'esser non dee la Carità depinta.
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